LA FONDAZIONE
La Farming for Future Foundation nasce nel marzo del 2024 per volontà e grazie alla lungimiranza del CIB – Consorzio Italiano Biogas.
La Fondazione prevede l’associazione di imprenditori agricoli, imprese e di altri partner e stakeholder che si riconoscano nella visione e nella progettualità proposta attraverso le 10 Azioni di Farming for Future.
La Farming for Future Foundation vuole porsi al centro della transizione ecologica come portavoce di un sistema dove la sostenibilità ambientale, sociale ed economica vanno ad eguagliarsi creando un sistema produttivo reale, concreto che parla di futuro ma soprattutto di presente.
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Membri del Consiglio di Amministrazione:
Diana Lenzi, Presidente
Pietro Maria Gattoni, Vice Presidente
Serena Vanzetti, Vice Presidente
Andrea Carlini
Emilio Folli
Francesco Carioni
Francesco Mastraendrea
Giulio Federici
Manfredo di Porcia
Massimo Zaghi
Mauro Nicoletti
OBIETTIVI
La Fondazione Farming for Future intende impegnarsi affinché gli sforzi sostenuti dalle Aziende agricole nell’attuazione delle Azioni trovino riscontro nella società, nel mercato, e nelle politiche di settore. La percezione pubblica, per come si manifesta nella determinazione del prezzo dei prodotti agricoli e alimentari, ma anche energetici, non riconosce il giusto valore alla sostenibilità dei processi produttivi che molte aziende già realizzano. Le politiche sia nazionali che comunitarie in questo senso possono essere al contempo di supporto o di ostacolo per questo processo a seconda di come vengono impostate.
La fondazione vuole aiutare a chiudere il gap tra imprenditore e società, ma anche tra legiferato e legiferante, sfruttando il know how, la propositività e dinamicità dell’imprenditoria agricola per incanalare le politiche agricole verso strategie abilitanti.
In conclusione, la Fondazione Farming for Future si prefigge l’obiettivo di fare da connettore tra Aziende, Politica, Mercato e Società per facilitare il processo di transizione verso modelli produttivi più sostenibili. Vuole dimostrare il valore, economico, sociale e ambientale di un modello di sostenibilità agricola pragmatico, realizzabile e scalabile, in cui redditività e sostenibilità siano fattori di crescita e di sviluppo di una nuova mentalità imprenditoriale agricola.
AZIONI
Primi campi di azione sono il supporto alla ricerca scientifica applicata e l’estensione della propria attività a tutti i campi di studio e divulgazione che riescano a restituire dati e informazioni certe a supporto delle proprie istanze.
Per questo, come prima attività, ha deciso di finanziare un progetto di ricerca verticale triennale con SDA Bocconi e Agrilab che quantifichi e dia un valore numerico, economico alla compliance alle varie politiche agricole che supportano o ostacolano o che potrebbero supportare, se propriamente indirizzate, la transizione ecologica desiderata dalle aziende agricole.
La ricerca sarà indirizzata lungo due direttrici: da un lato promuovendo studi e analisi sugli impatti ed effetti economici che determinate politiche agricole europee e nazionali possono avere sull’azienda agricola (attraverso l’impiego di tecniche e strumenti avanzati di data analysis); dall’altro sviluppando approfondimenti volti a valutare e misurare il processo di creazione di valore aggiunto su uno specifico prodotto agricolo (food/feed/energy) attraverso l’adozione di modelli di produzione sostenibili e compliant alle nuove politiche agricole europee e nazionali.
EVENTO DI LANCIO
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È stata lanciata ufficialmente a Milano, lo scorso 30 luglio, presso la Sala Convegni Intesa Sanpaolo, la Fondazione Farming for Future. Nata per dare continuità e slancio all’omonimo progetto lanciato dal CIB-Consorzio Italiano Biogas nell’ottobre 2020, ha l’obiettivo di portare l’agricoltura al centro delle politiche europee per la transizione energetica e agroecologica attraverso le 10 azioni del manifesto Farming for Future.
La Fondazione è stata promossa nel corso dell’appuntamento con “Farming Matters: non c’è transizione senza agricoltura”, moderato dalla giornalista del Tgr Rai Lombardia Chiara Rancati, che ha visto la partecipazione di esperti e ricercatori, rappresentanti del mondo istituzionale, italiano ed europeo, aziende del settore, per discutere del contributo del settore primario per garantire la sicurezza alimentare in Europa e, con politiche efficaci e buone pratiche, affrontare le sfide della transizione ecologica ed energetica.
Nel corso dell’iniziativa è stata discussa in anteprima la ricerca avviata da Invernizzi AGRI Lab SDA Bocconi e commissionata dalla Fondazione Farming for Future, sulla gestione del digestato come fertilizzante organico in sostituzione a quello chimico. A partire dai dati forniti dal CIB sulla produzione di digestato in Italia nel 2023, l’analisi illustrata dal prof. Vitaliano Fiorillo, Direttore Invernizzi AGRI Lab SDA Bocconi School of Management, ha analizzato gli effetti positivi raggiungibili qualora si superasse il limite imposto dalla Direttiva Nitrati per l’azoto di origine zootecnica. Le prime indicazioni portano ad affermare che il digestato prodotto nel 2023 potrebbe fertilizzare, attraverso le tecniche più avanzate di spandimento, circa il 100% della SAU coltivata a mais in Italia, in sostituzione pressoché totale dei concimi di sintesi. Benefici ambientali, quindi, ma anche economici grazie alla riduzione della dipendenza dell’Italia dall’import di urea.